Sono passati 75 anni dalla Liberazione del 1945. Quest’anno le celebrazioni pubbliche saranno condizionate dalle precauzioni imposte dall’emergenza Coronavirus.
Perché celebrare il 25 Aprile oggi ha ancora più senso?
Quali insegnamenti possiamo trarre dalla memoria della Liberazione?
Tre parole chiave:
LIBERTÀ
Le radici della libertà affondano nel concetto di responsabilità.
La libertà è libertà di tutti, la comunità è ”cum –munus”, che indica la necessità della relazione con l’altro. Nessuno è immune, tutti i destini sono in comune. In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, le restrizioni alla nostra libertà devono essere vissute come assunzione di responsabilità nei confronti degli altri,
RESISTENZA
Davanti a rigurgiti fascisti e a pericolose posizioni sovraniste siamo a chiamati a non demandare ad altri la difesa dei valori democratici e a non dare per scontata che l’acquisizione di diritti non vada sempre protetta con il nostro impegno personale e politico.
In particolare questo giorno deve servire per proporre ai giovani il recupero del senso della collettività e dell’importanza della vita politica come strumento per cambiare la società.
RUOLO DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE
Occorre introdurre nella nostra vita quotidiana una resistenza continua all’intolleranza, all’odio verso il nemico esterno, al nazionalismo cieco, all’ideologia del condottiero che da solo guida e decide con assoluta autonomia (dal latino “sciolto da …”), libera da confronti democratici. Riaffermiamo con forza il valore del confronto democratico e la volontà di ripudiare la guerra come strumento per risolvere i conflitti.
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