Negli scorsi giorni è apparsa sui social network la notizia che gli incontri di uno dei due gruppi di lettura ospitati presso il Centro Culturale Il Pertini sarebbero stati sospesi. Le motivazioni, da quanto riportato, sembravano essere attinenti al fatto che l’assessore Maggi ritenesse da una parte troppo “elitaria” l’impostazione del gruppo e dall’altra poco “adatti” alcuni percorsi, come quello riguardante lo straniero.

Durante il Consiglio Comunale di ieri sera, i capigruppo del Partito Democratico e di Cinisello Balsamo Civica hanno chiesto con forza di fare chiarezza rispetto a questa situazione, ritenendo non solo sbagliato ma anche pericoloso che un politico entri nel merito di cosa possa o non possa leggere un gruppo di lettori (tra l’altro attivo da diversi anni nella nostra biblioteca, senza aver mai dato problemi di alcun tipo). A queste domande nessuno ha potuto rispondere, dato che Sindaco e Assessore alla cultura non erano presenti.

Oggi però l’Amministrazione Comunale ha pubblicato un comunicato stampa in cui l’assessore Maggi parla di strumentalizzazione da parte delle opposizioni e spiega che la ricostruzione di quanto accaduto è falsa e che la scelta di interrompere l’attività sarebbe riconducibile unicamente al conduttore visto che come assessore avrebbe solo richiesto di “arricchire la sua proposta, ampliando i temi”. Peccato che nella ricostruzione dell’accaduto, l’assessore dimentichi di rispondere a una serie di domande e tenda (volutamente?) a fare confusione rispetto alla materia di cui sta parlando. Qui non si tratta infatti di intervenire nella promozione del servizio di pubblica lettura e delle iniziative di presentazione di libri organizzate dalla biblioteca. Un gruppo di lettura è altro, nasce dal basso, è formato da persone che leggono in privato un libro scelto in comune e su questo si confrontano. Non è certo compito dell’assessore richiedere a un gruppo di liberi cittadini di aggiungere o escludere qualcosa. Vuole ampliare l’offerta culturale? Promuova un nuovo progetto. Sfugge poi cosa intenda l’assessore con il concetto di cultura “elitaria” oppure quando parla del dovere di valutare le proposte affinchè possano incontrare il gradimento di un pubblico vasto. Non ci sembra che nei suoi sei anni di vita il Pertini abbia avuto problemi di partecipazione e i numeri lo dimostrano. Ma soprattutto, sulla base di quali criteri l’assessore determinerà questo gradimento? Sulla base della sua opinione politica? O del gusto personale? Escluderà autori di fama internazionale perché, a suo avviso, troppo “difficili”? Tutto questo odora tanto di censura.

In ogni caso, resta aperta la domanda fondamentale a cui l’assessore non ha risposto: il gruppo di lettura in questione potrà continuare a incontrarsi presso il Pertini? Oppure se non si conforma alle sue richieste verrà definitivamente escluso? Questa risposta non la deve dare a noi, ma ai cittadini. Come forze politiche di opposizione metteremo in campo ogni possibile azione affinchè tutto ciò non accada e il Pertini resti la casa dei cittadini, aperta, plurale e accogliente rispetto alle diverse proposte presenti in città.

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